Titolo: | Allegato Aspetti sociali |
Codice: | A-08-SCRL-B-CH |
Versione: | 1.2 |
Si applica a: | Aziende agricole titolari di certificato e titolari di certificato della filiera |
Applicabilità: | Contenuto vincolante |
In vigore dal: | 1° ottobre 2025 |
Scadenza: | Fino a nuove disposizioni |
Pubblicato il: | 3 marzo 2025 |
Sostituisce: | SA-S-SD-23-V1.1-Allegato-Capitolo-5-Aspetti-Sociali |
Di cosa tratta questo documento?
Il presente allegato include contenuti vincolanti aggiuntivi inerenti all’implementazione dei requisiti presenti nel capitolo Aspetti sociali dello Standard di agricoltura sostenibile di Rainforest Alliance.
Il presente documento include:
Il protocollo riparativo relativo ai requisiti per le aziende agricole 1.5.1, 1.6.2, 5.1.4 e ai requisiti di filiera 1.4.1 e 4.1.4.
I parametri di riferimento per il salario di sussistenza per Paese relativi al requisito per le aziende agricole 5.4.1.
Dettagli aggiuntivi sullo sfruttamento minorile e sul lavoro forzato relativi ai requisiti di miglioramento continuo per le aziende agricole 5.1.5, 5.1.6, 5.1.7 e 5.1.8.
I processi di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI) relativi ai requisiti per le aziende agricole 5.8.1 e 5.8.2.
Quando e come usare questo documento?
Il presente documento fornisce ai titolari di certificato informazioni aggiuntive sui requisiti menzionati nello Standard di Rainforest Alliance e su come implementarli. Anche gli enti di certificazione sono tenuti a fare riferimento al presente documento per comprendere al meglio i requisiti per l’implementazione.
Cambiamenti nell’aggiornamento dalla v1.1 alla v1.2
Sezione | Cos’è cambiato |
1. Protocollo riparativo di Rainforest Alliance | Sezione aggiornata e riformulata. Aggiunto ulteriore testo per chiarezza. Aggiunti i requisiti relativi alla filiera. |
S09 Metodologia per la misurazione della retribuzione e del divario rispetto al salario di sussistenza | Sezione rimossa; l’utilizzo della matrice salariale per l’analisi del divario rispetto al salario di sussistenza non è più richiesto. |
3. Parametri di riferimento per il salario di sussistenza per Paese | Testo adattato per fornire chiarimenti sui parametri di riferimento per il salario di sussistenza, il salario applicabile e l’applicabilità. Aggiunto l’utilizzo di qualsiasi parametro di riferimento accettabile. |
4. Processo di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI) | Aggiunto il requisito 5.8.2 per l’utilizzo dei processi di CLPI per le aziende agricole certificate grandi e individuali in caso di controversie sui diritti d’uso dei terreni con i popoli indigeni e/o le comunità locali. |
1. Protocollo riparativo di Rainforest Alliance
La presente sezione è applicabile alle aziende agricole titolari di certificato e ai titolari di certificato di filiera
Il protocollo riparativo sottolinea le fasi che i titolari di certificato devono seguire per riparare i casi di sfruttamento minorile, lavoro forzato, discriminazione, violenza e molestie sul luogo di lavoro.
La dirigenza del titolare di certificato deve assicurarsi che il protocollo riparativo sia implementato immediatamente una volta identificato, verificato e confermato il caso.
La presente sezione contiene le fasi obbligatorie del protocollo riparativo collegate ai requisiti per le aziende agricole 1.5.1, 1.6.2, 5.1.4, nonché i requisiti di filiera 1.4.1 e 4.1.4 dello Standard di Rainforest Alliance.
Ulteriori fasi opzionali e indicazioni su come implementare le attività riparative in linea con il protocollo sono presenti nel Documento orientativo S di Rainforest Alliance: Protocollo riparativo.
1.1 Creazione di un sistema riparativo
Le fasi seguenti servono a preparare una riparazione efficace, creando innanzitutto un sistema riparativo.
1.1.1 Nomina delle parti responsabili
Per le aziende agricole titolari di certificato, la dirigenza nomina uno o più comitati responsabili del meccanismo di reclamo, del sistema valuta ed agisci e della parità di genere. Per la certificazione di gruppo è possibile nominare una persona responsabile che rappresenti la dirigenza e che abbia potere decisionale al posto dei comitati per il sistema valuta ed agisci e per la parità di genere.
Per i titolari di certificato di filiera, la dirigenza nomina uno o più comitati responsabili del meccanismo di reclamo e del sistema valuta ed agisci.
1.1.2 Preparazione di un piano riparativo
Rainforest Alliance richiede ai titolari di certificato di includere un piano riparativo nei propri piani di gestione per poter garantire una risposta rapida a seguito dell’identificazione dei casi. Le fasi per lo sviluppo di un piano riparativo sono illustrate di seguito.
i. Mappatura degli stakeholder
Il comitato/la persona responsabile del sistema valuta ed agisci deve identificare gli stakeholder interni ed esterni che potrebbero svolgere un ruolo nella riparazione, come i leader della comunità, le organizzazioni femminili, i club giovanili, le istituzioni governative, le ONG e le organizzazioni per i diritti umani.
Vedere il documento orientativo S di Rainforest Alliance: Protocollo riparativo per avere un esempio su come mappare gli stakeholder esterni rilevanti.
ii. Sviluppo di un piano riparativo
Il piano riparativo viene sviluppato dal Comitato valuta ed agisci/dalla persona responsabile con il supporto del Comitato per la parità di genere/della persona responsabile nel caso di aziende agricole titolari di certificato e, nel caso dei titolari di certificato di filiera, dal Comitato valuta ed agisci/dal rappresentante della dirigenza.
Il piano delinea le azioni che necessitano di essere implementate per riparare un caso confermato e identifica gli stakeholder che saranno coinvolti. Per ogni azione, il piano deve specificare chiaramente quando e dove verrà condotta, le date di inizio e fine, e le persone responsabili. L’implementazione del piano deve essere monitorata e i progressi documentati.
Vedere il documento orientativo S di Rainforest Alliance: Protocollo riparativo per avere un modello esempio del piano riparativo.
iii. Formazione e sensibilizzazione
Una volta sviluppato il piano riparativo, i membri dei comitati, compreso il rappresentante della dirigenza, dovranno essere formati sui rispettivi ruoli quando viene scoperto o segnalato un caso potenziale.
I membri del gruppo/i lavoratori o i dipendenti dovranno essere informati del meccanismo di reclamo e del protocollo riparativo, dei loro diritti e delle modalità di accesso alla riparazione.
Quando si verifica un caso: i processi di risposta e di riparazione
La tabella seguente delinea i passaggi di reclamo e riparazione necessari, le fasi, le tempistiche e le parti responsabili della risposta e della riparazione per i casi di sfruttamento minorile, lavoro forzato, discriminazione, violenza e molestie sul luogo di lavoro.
In alcuni casi, Rainforest Alliance può autorizzare deroghe alle tempistiche stabilite, se adeguatamente giustificate.
Ulteriori passaggi opzionali e indicazioni su come implementare i passaggi obbligatori sono presenti nel Documento orientativo S di Rainforest Alliance: Protocollo riparativo.
Tempistiche[1] | Fase | Attività | Parte responsabile | ||
48 ore | 1. Segnalazione del caso | Il caso viene ricevuto/identificato da un comitato o da un meccanismo e condiviso con il Comitato per i reclami (CR) e il Comitato per la parità di genere[2] per la verifica e la conferma del caso. | Comitato per i reclami, Comitato valuta ed agisci (V&A) / Comitato per la parità di genere | ||
48 ore | 2. Risposta Tutela immediata | Non appena viene segnalato un caso, la sicurezza e la protezione dell'individuo a rischio devono essere prioritarie. Il supporto viene fornito in caso di rischio immediato di danno alla salute fisica o mentale dei lavoratori/dipendenti in un caso identificato/segnalato. Qualora fosse necessaria l’assistenza di specialisti esterni, questa deve essere fornita solo dopo aver ottenuto il pieno consenso dell’individuo e garantendo la riservatezza. | Dirigenza del titolare di certificato, Comitato per i reclami, Comitato V&A / Comitato per la parità di genere | ||
4 settimane | 3. Risposta Test di gravità | Il CR conduce una valutazione della gravità con il supporto dei Comitati V&A/parità di genere2 utilizzando le domande riportate di seguito. Se una qualsiasi risposta è “Sì”, il caso è grave ed è necessario procedere con ulteriori verifiche secondo le fasi delineate di seguito. Può essere necessario coinvolgere le autorità locali con il consenso della persona che ha sporto reclamo. Se tutte le risposte sono “No”, il caso non è grave. Il CR conclude la verifica e decide le fasi di riparazione. | Comitato per i reclami, Comitato V&A Comitato per la parità di genere | ||
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12 settimane[3] | 4. Riparazione Implementare le correzioni e sviluppare un piano di azioni correttive | La riparazione viene implementata secondo il piano riparativo. La dirigenza del titolare di certificato (insieme alle parti esterne) implementa le correzioni concordate con il CR e i Comitati V&A/per la parità di genere2. Viene sviluppato un piano di azioni correttive con tempistiche dettagliate. Il piano dovrà sempre includere misure volte a garantire che la violazione non si ripeta, sulla base di un'analisi delle cause scatenanti con il supporto dei Comitati V&A/per la parità di genere2. | Dirigenza del titolare di certificato, Comitato V&A/Comitato per la parità di genere | ||
52 settimane[4] | 5. Riparazione Implementare un piano di azioni correttive | La dirigenza del titolare di certificato (insieme alle parti esterne) implementa le azioni correttive per risolvere le cause scatenanti con il supporto dei comitati. | Dirigenza del titolare di certificato, Comitato V&A/Comitato per la parità di genere | ||
Intero processo | 6. Riparazione Monitoraggio | I Comitati V&A/per la parità di genere2 monitorano l’implementazione delle correzioni e delle azioni correttive concordate dalla dirigenza del titolare di certificato e dagli stakeholder. | Comitato V&A/Comitato per la parità di genere |
2. Mappe di rischio sfruttamento minorile e lavoro forzato
La presente sezione è applicabile alle aziende agricole titolari di certificato
I requisiti di miglioramento continuo 5.1.5, 5.1.6, 5.1.7 e 5.1.8 dello Standard di Rainforest Alliance sono applicabili qualora ci sia un rischio medio o alto di sfruttamento minorile e/o lavoro forzato, come indicato nelle mappe di rischio sfruttamento minorile e lavoro forzato di Rainforest Alliance. Tali mappe di rischio determinano il rischio per un determinato Paese e settore, e sono consultabili di seguito:
Ulteriori approfondimenti sono riportati nella seguente pagina web:
3. Parametri di riferimento per il salario di sussistenza per Paese
La presente sezione è applicabile alle aziende agricole titolari di certificato
I parametri di riferimento per il salario di sussistenza raccomandati (compresi i valori di riferimento) menzionati nel requisito 5.4.1 dello Standard di agricoltura sostenibile di Rainforest Alliance sono disponibili tramite la Global Living Wage Coalition (GLWC). I titolari di certificato possono anche utilizzare altri parametri di riferimento riconosciuti internazionalmente.
I tutti i casi la dirigenza deve assicurarsi di utilizzare i parametri di riferimento aggiornati, che solitamente sono quelli disponibili dell’anno solare precedente.
Per i Paesi che non hanno dei parametri di riferimento per il salario di sussistenza, per la valutazione va utilizzato il salario applicabile fino a quando non saranno disponibili i parametri di riferimento. In questo caso, il salario applicabile corrisponde al salario minimo o al salario negoziato nell'ambito di un contratto collettivo di lavoro (CCL), a seconda di quale sia il più alto e in linea con il requisito 5.3.3.
NB: la valutazione del salario di sussistenza non si applica alle piccole aziende agricole nella certificazione di gruppo.
4. Processi di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI)
La presente sezione è applicabile alle aziende agricole titolari di certificato
Il requisito 5.8.1 dello Standard di Rainforest Alliance prevede che la dirigenza delle aziende agricole certificate grandi e individuali rispetti i diritti legali e consuetudinari dei popoli indigeni e delle comunità locali. Le attività che incidono sui diritti d’uso dei terreni o delle risorse o sugli interessi collettivi dei popoli indigeni e delle comunità locali, comprese le aree ad alto valore di conservazione (AVC) 5 e 6, possono essere condotte solo dopo aver ottenuto il Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI).
Secondo il requisito 5.8.2, se i popoli indigeni e/o le comunità locali contestano i diritti d’uso dei terreni all’agricoltore, le aziende agricole certificate grandi e individuali devono seguire il processo di CLPI, come parte delle attività svolte a dimostrare il legittimo diritto d’uso dei terreni.
La presente sezione contiene le fasi obbligatorie del processo di CLPI. Indicazioni ed esempi su come implementare il processo di CLPI sono presenti nel Documento orientativo T di Rainforest Alliance: Processi di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI).
4.1 Applicabilità
4.1.1 Progetti o attività per le quali è richiesto un processo di CLPI
Il CLPI è richiesto se viene proposta una qualsiasi delle seguenti attività che potrebbe avere effetti dannosi sui diritti, sui terreni, sulle risorse, sui territori, sui mezzi di sussistenza o sulla sicurezza alimentare delle popolazioni indigene o delle comunità locali. Il CLPI è richiesto se il progetto o l’attività prevede di:
Convertire dei terreni non agricoli in terreni coltivati.
Convertire i terreni coltivati dai piccoli agricoltori, utilizzati principalmente per la sussistenza o il consumo locale, in terreni le cui colture saranno destinate al commercio e al consumo al di fuori dell'area locale.
Convertire i terreni adibiti al pascolo tradizionale in terreni adibiti ad altri usi agricoli che escludano o riducano le precedenti attività di pascolo.
Aumentare il consumo di acqua in una località in misura tale da ridurne significativamente la disponibilità per altri individui vicini o a valle.
Eliminare o ridurre l'accesso delle popolazioni o delle comunità locali agli ecosistemi naturali o ad altre aree attualmente usate per la caccia, la pesca o la raccolta di piante o loro parti per ricavarne cibo, fibre, combustibili, medicinali o altri prodotti.
Svolgersi su o in prossimità di aree utilizzate dalle popolazioni locali per attività culturali o religiose o presso aree classificate come ad alto valore di conservazione (AVC) secondo le seguenti definizioni:
AVC5: siti e risorse fondamentali per soddisfare le necessità di base di comunità locali o popoli indigeni (per il sostentamento, la salute, la nutrizione, l'apporto idrico, ecc.) individuati attraverso il coinvolgimento di tali comunità o popoli indigeni.
AVC6: siti, risorse, habitat e paesaggi di rilevanza culturale, archeologica o storica a livello mondiale o nazionale e di fondamentale importanza culturale, ecologica, economica o religiosa/sacra per le culture tradizionali delle comunità locali o dei popoli indigeni. Tali elementi vengono identificati attraverso una consultazione con le comunità locali o i popoli indigeni.
Le fasi seguenti delineano come deve essere condotto un processo di CLPI. La fase 1 (analisi preliminare) è obbligatoria in tutti i processi di CLPI. In base agli esiti della fase 1:
Se i progetti o le attività proposte non riducono i diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali, il richiedente viene considerato conforme al requisito 5.8.1.
Se i progetti o le attività proposte riducono i diritti d’uso dei terreni o delle risorse o gli interessi collettivi dei popoli indigeni o delle comunità locali (comprese le AVC 5 o 6), il richiedente viene considerato conforme se le fasi da 2 a 6 della sezione 4.2 (Condurre il processo di CLPI) sono state implementate.
4.1.2 Operazioni che non richiedono un processo di CLPI
Le operazioni certificate con un certificato Rainforest Alliance valido al 1° giugno 2020 e che non prevedono di avviare progetti o attività per i quali è richiesto un processo di CLPI (come definito nella sezione precedente), o ampliamenti dello scopo dopo il 1° giugno 2020, sono considerate conformi al requisito 5.8.1 in virtù del rispetto del criterio fondamentale 4.20 dello Standard di agricoltura sostenibile di Rainforest Alliance del 2017.
Il requisito 5.8.1 non si applica alle operazioni che richiedono la certificazione dal 1° giugno 2020 in poi e che non prevedono di avviare progetti o attività per i quali è richiesto un processo di CLPI (come definito nella sezione precedente).
4.2 Condurre un processo di CLPI
Un processo di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI) deve seguire le sei fasi riassunte di seguito.
Figura 1: fasi del processo di Consenso Libero, Previo e Informato (CLPI)
Fase 1 - Analisi preliminare
Identificare i popoli indigeni e le comunità locali con potenziali interessi nei terreni o nelle risorse che l’azienda agricola propone di sviluppare, appropriarsi, utilizzare, o che potrebbero risentire dell'impatto dell'attività, del progetto o dell'espansione proposti.
Identificare i diritti, le richieste o gli interessi di tali comunità nei confronti dei terreni o delle risorse (ad es., diritti idrici, punti di accesso all’acqua o diritti di caccia o estrazione di prodotti forestali) nel sito o nelle aree in cui si svolge l’attività, il progetto o l’espansione proposta.
Identificare tutti i siti, le risorse, gli habitat e i paesaggi di rilevanza culturale, archeologica e storica a livello mondiale o nazionale, o di fondamentale importanza per le culture tradizionali delle comunità locali o dei popoli indigeni che potrebbero risentire dell'impatto dell'attività, del progetto o dell'espansione proposti. L'identificazione deve avvenire attraverso il coinvolgimento delle comunità locali o delle popolazioni indigene.
Identificare se l’attività, il progetto o l’espansione proposti possano compromettere i diritti, le richieste o gli interessi identificati nella fase 1 - b e c. È il caso di circostanze quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le seguenti:
Terreni attualmente usati da comunità o membri di una comunità per attività primarie di sussistenza.
Comunità o membri di una comunità che non avrebbero più accesso, o avrebbero accesso ridotto, alle risorse naturali utilizzate per il consumo locale o la sussistenza.
Fase 2 - Pianificazione, ricerca e valutazione
Realizzare una mappatura partecipativa dell'uso dei terreni e delle risorse naturali.
Valutare i potenziali impatti (positivi e negativi) del progetto.
Coinvolgere parti indipendenti per supportare i processi di mappatura e di valutazione. Le comunità hanno il diritto di scegliere una parte indipendente che possa supportarli nel processo di CLPI. Le parti indipendenti possono includere le ONG locali. Le parti indipendenti possono anche essere coinvolte nel processo di CLPI, in modo da agire come verificatori imparziali della conformità delle fasi e degli accordi del processo di CLPI.
Se necessario, ridefinire e revisionare il progetto per risolvere i potenziali impatti negativi relativi ai diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali.
Fase 3 - Consultazione
Fornire ai rappresentanti della comunità una descrizione delle attività del progetto, dei benefici e degli impatti, presentata in modo accessibile e adeguata al livello di istruzione dei rappresentanti della comunità e al contesto culturale.
Lasciare alla comunità il tempo di consultarsi internamente sull'accettabilità del progetto proposto.
Consultare la comunità per determinare se è disposta ad accettare il progetto (decisione STOP/GO) e a quali condizioni.
Se necessario, ridefinire e revisionare il progetto per risolvere le preoccupazioni sollevate dalla comunità durante la consultazione.
Fase 4 - Negoziazione
Se la comunità accetta con il progetto, vanno negoziati i termini dell’accordo per procedere. Tali termini devono includere il mantenimento dell’accesso ai terreni e alle risorse interessate, un’equa compensazione per la perdita dell’uso dei terreni e delle risorse proporzionale alla perdita, e/o una quota equa dei benefici del progetto.
Se necessario, facilitare l’accesso alla consulenza legale per le comunità in modo da sostenerle nel processo di negoziazione. La consulenza e l’accesso alle parti indipendenti devono essere resi disponibili alle comunità per l’intera durata del processo di CLPI e, in special modo, durante la fase di negoziazione.
Sviluppare un piano per il monitoraggio partecipativo e la risoluzione dei conflitti, che includa un meccanismo concordato per la comunità e i suoi membri per segnalare reclami e far sì che questi vengano debitamente presi in considerazione e risolti.
Ulteriori informazioni
Data della prima pubblicazione del presente documento (v 1.0): 1° luglio 2022.
I documenti indicati come “vincolanti” devono essere rispettati per ottenere la certificazione. I documenti indicati come “non vincolanti” forniscono informazioni non obbligatorie per aiutare i lettori a comprendere e implementare i requisiti e altri contenuti vincolanti.
Esclusione di responsabilità per la traduzione
Per chiarire eventuali dubbi sull'esatto significato delle informazioni nella traduzione, consultare la versione ufficiale in inglese. Eventuali errori o differenze di significato dovute alla traduzione non sono vincolanti e non hanno alcun effetto ai fini dell'audit o della certificazione.
La riproduzione, la modifica, la distribuzione o la ripubblicazione del presente contenuto senza previo consenso scritto di Rainforest Alliance è severamente vietata.
Maggiori informazioni
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Per ulteriori informazioni su Rainforest Alliance, visitare www.rainforest-alliance.org, scrivere a info@ra.org o contattare la sede Rainforest Alliance di Amsterdam, all'indirizzo De Ruijterkade 6, 1013AA Amsterdam, Paesi Bassi.
Le tempistiche decorrono dal momento in cui viene ricevuto un reclamo. ↑
Il Comitato per la parità di genere o la persona responsabile sono richiesti solo per le azienda agricole titolari di certificato e devono essere coinvolti nel processo riparativo dei casi di violenza e discriminazione di genere. ↑
Qualora un caso venga identificato da un auditor durante un audit, le prove che le correzioni sono state intraprese, che è stata effettuata un'analisi delle cause scatenanti e che sono state pianificate azioni correttive, dovranno essere presentate all'ente di certificazione 10 settimane dopo l'ultimo giorno dell'audit (invece delle 12 settimane previste). Per ulteriori informazioni, consultare le regole di audit e di certificazione di Rainforest Alliance. ↑
Qualora un caso venga identificato da un auditor durante un audit, la riparazione completa di un caso (fase 4) dovrà essere completata prima dell'audit successivo ed entro un massimo di 50 settimane a partire dall’ultimo giorno dell'audit precedente (invece delle 52 settimane previste). Le prove dell’implementazione del piano di azioni correttive dovranno essere inviate all’ente di certificazione almeno 2 settimane prima dell'audit successivo. Per ulteriori informazioni, consultare le regole di audit e di certificazione di Rainforest Alliance. ↑